Sabato 28 gennaio 2023, presso l’auditorium San Marco sito in via Scamozzi a Palmanova, si è tenuto un importante appuntamento annuale: il raduno di metà campionato. A differenza delle precedenti stagioni, quest’anno l’evento ha visto coinvolte congiuntamente le tre sezioni della provincia udinese. Le sezioni di Basso Friuli, Tolmezzo e Udine hanno perciò organizzato un unico raduno, al quale hanno preso parte tutte le ragazze e i ragazzi dell’OTS, a partire dagli arbitri di Seconda Categoria fino ai nuovi immessi futuri esordienti. La motivazione dietro all’organizzazione del raduno intersezionale è duplice: da un lato si vuole ricercare un discreto livello di omogeneità arbitrale fin dalle categorie giovanili, dall’altro si vuole far comprendere ai giovani fischietti che dalla nostra bellissima attività possono nascere amicizie e momenti di crescita anche attraverso il confronto con coetanei e Organi Tecnici di altre sezioni.
L’evento si è aperto con il saluto da parte dei Presidenti sezionali, rispettivamente Luigi Cecchin, Fabrizio Marchetti e Cristian De Franco, seguiti da un intervento del componente del Comitato Arbitro Regionale FVG Luca Cecotti. Per prima cosa le ragazze e i ragazzi hanno svolto i quiz tecnici, indispensabili per tenere in allenamento le conoscenze regolamentari. Il nostro collega udinese Roberto De Stefanis, arbitro della CAN D, ha successivamente corretto i quiz davanti alla platea, interrogando di volta in volta i giovani arbitri su quale risposta avessero dato e perché. La partecipazione degli arbitri nazionali ai raduni regionali va sempre sottolineata, poiché dimostra quanto si rimanga legati alla base della struttura dell’AIA, ovvero la sezione di appartenenza, nonostante ogni domenica si sia designati in giro per l’Italia.
In seguito, l’Organo Tecnico Denis Trusgnach ha esposto una presentazione su alcuni aspetti comportamentali e tecnici da curare con attenzione. Il suo intervento ha saputo stimolare l’interesse delle ragazze e dei ragazzi che non hanno mancato d’intervenire porgendogli domande su come risolvere delle situazioni problematiche sul terreno di gioco. Alla fine della presentazione Lorenzo Visentini e Moreno Pizzamiglio, altri due componenti del CRA, hanno accompagnato in sala Renato Faverani, ex assistente arbitrale che può vantare la finale dei Mondiali di Calcio 2014 nonché attuale vice responsabile del Settore Tecnico dell’AIA, per un caloroso saluto e un buon augurio ai ragazzi.
La serata si è conclusa con la presa di parola da parte di Cristian De Franco, il nostro Presidente sezionale. Cristian ha voluto ricordare che la nostra attività non deve limitarsi a fischiare e a esibire i cartellini dentro al terreno di gioco, bensì deve estendersi a tutti gli aspetti della vita quotidiana. “Essere arbitri” deve manifestarsi anche nei rapporti con le altre persone a scuola, al lavoro e più in generale in ogni situazione sociale; bisogna cercare di essere degli esempi positivi. Il più bel pregio dell’AIA è che questa associazione accoglie ragazzine e ragazzini appena quindicenni e li aiuta a formarsi come donne e uomini responsabili e capaci d’intervenire nei momenti di difficoltà che ciclicamente possono verificarsi.
Gianmarco, neo immesso in sezione in attesa della sua prima designazione, ha così commentato l’esperienza: “Il mio primo raduno arbitrale è stata un’occasione unica per incontrare altri coetanei che come me hanno deciso di diventare arbitro. La riunione ha messo in luce l’importanza di allenarsi regolarmente, sia fisicamente sia mentalmente, per essere pronti a gestire ogni situazione che potrebbe verificarsi in partita. Mi è particolarmente piaciuto il focus sulla cura dei dettagli e sul rispetto da dimostrare verso qualunque persona. La possibilità di discutere e scambiare idee con
altri arbitri, anche di sezioni diverse, ha ampliato la mia comprensione del mondo arbitrale e mi ha reso ancora più motivato a seguire questo percorso.
Verso le 18.30, dopo poco più di tre ore di riunione, il raduno intersezionale è terminato. Questo esperimento è stato molto apprezzato dai partecipanti, sia dagli arbitri sia dagli Organi Tecnici e Presidenti, poiché aiuta a cimentare un senso di comunità fra le ragazze e i ragazzi che condividono la passione per l’arbitraggio. Pertanto, è probabile che in futuro verrà riproposto.