Lunedì 16 maggio, presso la “Sala Meeting” della Dacia Arena di Udine, si è svolta l’ultima RTO stagionale della nostra sezione. Una riunione che ha visto la presenza di un ospite di assoluto livello: l’esploratore Max Calderan, autore di numerose imprese destinate a rimanere nella storia, come ad esempio, la traversata in corsa del deserto del Qatar, nel 2006, che lo ha visto percorrere circa 200 km in poco più di 38 ore.
Ma cosa può legare il racconto di un esploratore alle esperienze dei nostri giovani associati?
Max non ha avuto dubbi, i nessi ci sono eccome, e a suo parere ruotano intorno a tre concetti chiave. Il primo ha a che fare con la parola passione. “Già a 7 anni, il mio sogno era quello di attraversare a piedi il deserto più grande del mondo, un sogno dinanzi al quale non ho mai ceduto. Ricordatevi di proteggere il vostro sogno in qualsiasi momento, e col coltello tra i denti”.
Per raggiungere un nostro obiettivo non basta dichiararlo, e secondo Calderan è necessario avere disciplina. “Così come la mattina, quando mi alzo dal letto, mi sento e sono un esploratore, voi dovete sentirvi arbitri” – ha sottolineato, ricordando al giovane pubblico come dietro ad ogni meta ci sia una vasta quantità di sacrifici da svolgere, ma sempre col sorriso sulle labbra: un grande segreto alla base delle sue storiche imprese.
Disponendo di passione e disciplina, allora sì che si può puntare a realizzare i propri sogni, equipaggiati con un altro valore fondamentale: la pazienza. “Dedicate il vostro tempo alle persone che vi stanno vicino, e loro saranno la vostra forza più grande. Col tempo, ho capito che tutti siamo unici e perfetti, e le nostre passioni non sono altro che la luce che ci guida in tutto ciò che facciamo, una luce che nessuno può e deve coprire”.
L’intervento di Calderan ha sicuramente generato una gran voglia di non perdere neppure un minuto del nostro tempo, di scendere in campo e cercare di raggiungere i nostri obiettivi.
Ma cosa succede quando qualcosa si pone in mezzo tra noi e i nostri sogni?
Stimolato da una domanda ricevuta da un ragazzo presente in sala, Max ha invitato i nostri associati a riflettere sulla parola sconforto: “Esattamente come voi in campo, anche io sono da solo durante le mie imprese, e ricordo di aver vissuto diversi momenti di sconforto durante lo svolgimento di alcune traversate. Il segreto è stato quello di cogliere quei momenti come un’opportunità per accrescere ulteriormente il valore della mia impresa. Non lasciate che lo sconforto entri nei vostri pensieri, perché ciò che siete non può essere modificato da una sola parola”.
Un RTO sicuramente unica nel suo genere, che ha lasciato grandi spunti nelle menti dei ragazzi presenti in sala. Secondo Elisa, ad esempio: “è stato bello concludere la stagione con una serie di messaggi positivi che vanno ben oltre all’ambito del regolamento, ma che ci aiutano nella vita di tutti i giorni. Da questa riunione ho capito che un obbiettivo che dovremmo porci quotidianamente è quello di prefissarci una meta, armarci di tanta forza e buona volontà per superare i nostri limiti, provando a raggiungere il meglio di noi stessi”.
“Sono due gli aspetti di Max Calderan che mi hanno particolarmente colpito” – sottolinea invece Michele: “la sua incredibile forza mentale e il suo infinito entusiasmo per la vita. Se da un lato ho molto apprezzato la sua tenacia nell’inseguire il proprio sogno, compiendo enormi sacrifici fin da ragazzino per raggiungerlo, dall’altro mi ha ancora più impressionato il suo gigantesco carisma. Un uomo che ci ha messo anima e corpo nel trasmettere ai più giovani in sala cosa significhi avere una
passione tale da seguirla con tutte le proprie forze, a dispetto delle difficoltà da affrontare. Motivo per il quale, a mio parere, ancor prima di essere un bravo esploratore è anche una grande persona”.
In copertina, il relatore della nostra ultima RTO: l’esploratore Max Calderan
Di Simone Bisaggio