giovedì 21 Novembre 2024 7:20 pm

Al via il progetto OR.M.A., ideato dalla sezione di Udine per contrastare la dispersione arbitrale

Al via il progetto OR.M.A., ideato dalla sezione di Udine per contrastare la dispersione arbitrale

“OR.M.A.” è un acronimo che simboleggia una traccia da seguire, o un segno che altri lasciano lungo il proprio tragitto, e che può dunque condurre verso una meta più o meno predefinita. Ma non solo: è anche il nome del nuovo progetto ideato dalla sezione “Gino Nais” di Udine, nato per contrastare il fenomeno della dispersione arbitrale, presente soprattutto nel settore OTS, in cui ogni anno decine di giovani arbitri iniziano il proprio percorso per poi rinunciarvi dopo un breve lasso di tempo.

“OR.M.A.” sta per “Orientamento Monitoraggio Arbitri OTS”, e mira a fornire un servizio di supervisione, supporto e aiuto, coinvolgendo due diverse categorie di arbitri: gli AE del CRA e i ragazzi OTS, destinatari del progetto. Il meccanismo alla sua base è alquanto semplice: i ragazzi OTS vengono suddivisi in piccoli gruppi, ognuno dei quali è associato ad un arbitro CRA, che svolge dunque il ruolo di supervisore. Nello specifico, il supervisore dovrà monitorare le loro presenze a tutti gli eventi della sezione: dagli allenamenti alle RTO, passando anche per tutti i momenti più informali, come la corsa di fine anno o le gite sezionali. Inoltre, il lunedì immediatamente successivo alle partite dei suoi supervisionati, il suo compito sarà anche quello di cercare un feedback e uno spunto su cui lavorare con gli altri associati durante tutto l’arco della settimana (atletico, di relazione, comportamentale, consigli spiccioli).

Il progetto è stato avviato solo poche settimane fa, ma ha già conquistato il cuore dei nostri associati: Ajad, ad esempio, afferma “all’inizio il progetto mi sembrava forzato, mentre ora sono invece convinto che si sia dimostrato un successo nel consolidare in breve tempo rapporti necessari e funzionali ma allo stesso tempo di amicizia e condivisione di esperienze all’interno dell’associazione. La parola chiave del progetto è comunicare: dubbi, domande, sventure o semplici feedback della partita del weekend abbattono infatti le barriere gerarchiche in favore di una comune compartecipazione del fare ed essere arbitro non solo tra organi sezionali e regionali, ma anche dentro e fuori dal campo da calcio”. Per render forza alle parole di Ajad, basta pensare alle esperienze nate da questo progetto, con ragazzi che si sono ritrovati sugli spalti, assieme al proprio supervisore, per assistere alle partite dei propri colleghi.

Uno dei supervisori è Stefano, AE di Eccellenza, che racconta con entusiasmo la sua esperienza fin qui: “nelle prime settimane ho cercato di conoscere meglio i ragazzi, attraverso la creazione di una chat dedicata in cui scambiarci pensieri e perplessità. Devo dire che l’approccio è stato positivo e la chat risulta essere ogni settimana attiva, con la condivisione delle designazioni e i feedback che ricevo riguardanti piccole problematiche o aspetti regolamentari. Nell’ottica di coinvolgerli sempre di più, ho pensato di andare a vedere una partita di Promozione tutti assieme, in modo tale di fare squadra e capire come aiutarli anche nelle loro categorie, partendo da piccoli aspetti, come la puntualità nel fare riscaldamento e di iniziare la partita, a cercare di farsi rispettare in campo. Anche solo un piccolo consiglio applicato dai ragazzi la domenica successiva, per me risulterà un’immensa vittoria personale”.

Riassumendo, attraverso il progetto OR.M.A. l’arbitro CRA pone a disposizione dei ragazzi OTS il proprio tempo ed esperienza, al fine di responsabilizzare i ragazzi OTS e di renderli più autonomi, oltre che a permetter loro un pieno controllo della propria crescita all’interno dell’associazione. Inoltre, attraverso questo progetto si mira anche a favorire il livello delle relazioni tra gli associati, lo scambio di opinioni e di aneddoti di campo: tutti elementi che possono rivelarsi estremamente preziosi per la crescita di aspiranti arbitri e di nuovi associati.

Di Simone Bisaggio

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